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In questa personale di Agne Raceviciute intitolata Conclave, componenti scultorei e fotografici si combinano per creareun’installazione «immersiva» e dal forte impatto visivo, pensata appositamente per la Galleria Collicaligreggi. I componenti di questa installazione non hanno un unico soggetto definito, ma incorporano numerosi riferimenti figurativi, organici e persino religiosi.Nell’insieme, la loro disposizione costituisce una sorta di mise en scene il cui aspetto distintivo è dato da un richiamo tra esteticanaturale ed estetica umana. Questo richiamo crea una tensione visiva presente in tutta la mostraed evidente in particolar modo nella serie di fotografie relative a un sito del deserto del Karakum, in Turkmenistan, noto come Cratere diDarvaza o Porta dell’Inferno.1 Le immagini sono il risultato finale di un processo che prevede la creazione di intricate strutturecomposte da tessuti tirati e poi fissati su una cornice. È l’atto di fotografarle che trasforma queste strutture da forme scultoree astratte in composizioni simili a paesaggi misteriosi. Attraverso tale processo, forme artificiali casuali diventano immagini coerenti cherichiamano la realtà organica. Queste opere quindi tradiscono un desiderio di esplorare il potere ingannevole e seducentedell’immagine, così come una tendenza a enfatizzare l’importanza assoluta di un’esperienza immediata e tangibile. La parola«conclave» deriva dall’espressione latina cum clave, che significa «sotto chiave», e si riferisce a incontri con connotazioni religiose ospirituali.2 Il titolo sottolinea l’intenzione dell’artista di creare un interno totalmente avvolgente, uno spazio in cui gli eventi – attivatidallo spettatore – possano avere luogo. Piuttosto che ridursi a semplice contenitore in cui vengono posizionate le opere d’arte, lospazio espositivo diventa parte integrante dell’opera. Il titolo riflette poi un interessamento verso quello che potrebbe essere definito un «incontro sacro»: offrire allo spettatore un’esperienza, non solo un momento cerebrale. In ultima analisi, questa mostra è connotata dallo sforzo di forgiareconnessioni tra arte e rituale, tra magia e cerimonia, e dal desiderio di confondere lo spettatore ed evocare in lui una varietà di risposteemotive di fronte allo sconosciuto, al meraviglioso e al sublime sollecitate in parte dalla fascinazione di Raceviciute per quella chepotrebbe essere descritta come una sperimentazione interiore, o intima, con materiali e processi creativi.

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1 Questo cratere largo quasi cento metri non è il risultato di un processo naturale ma la conseguenza di un incidente industriale avvenuto nel 1971, quando un sistema di trivellazione sovietico perforò una caverna
sotterranea piena di gas causando il collasso del terreno e lo sprofondamento dei macchinari. Il cratere brucia ininterrottamente da quarant’anni e il suo bagliore può essere avvistato a diversi chilometri di
distanza.

2 Viene usato principalmente per il conclave papale – una sorta di elezione in cui i cardinali vengono di fatto chiusi a chiave nella Cappella Sistina fino a quando non hanno eletto un nuovo papa.

© 2024 Massimo Ligreggi . Credits