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1970 – Zafferana Etnea, Catania […] A questo punto l’operazione di Masi, portata avanti in correlazione con quella di tutto il gruppo del centro F/ uno, si spostava in interventi collettivi o abbinati, come quello sulle Cromointerferenze Riflesse (condotto con Lanfranco Baldi durante la manifestazione «interventi sulla città e nel paesaggio» a Zafferana-Etnea nel settembre del ’70). Si trattava di grandi strisce di colore interferenti, a varie angolazioni, sulle rifrazioni ambientali a mezzo di grandi specchi |
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triangolari ambientati lungo un percorso stabilito.La luce diveniva intanto l’accento più diretto nell’indagine di Masi sul colore. faceva seguito l’operazione di Modena (mostra «arte e critica», novembre ’70), dove Masi portava a livello di spazio ambiente il suo intervento di sollecitazione cinetico-cromatico- luminosa, procedendo alla definizione di linee-vettore luminose, all’interno di una sorta di tunnel completamente nero. |
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Interriflessioni, interferenze riflesse fra noi e l’altro che è la storia e la nostra memoria e la nostra appartenenza a un territorio, celebrativo questo dei fasti non più sostenibili nella nostra contemporaneità incredula del potere e del potere che l’uomo si è sempre cercato e ritagliato negli spazi della collettività per l’affermazione di idee altrimenti non espresse. La grande strategia dell’arte nel suo fecondare spazi, con esperienza e gusto riempiti di bellezza, ha sostenuto l’onere della storia, quando il clamore dei “presenti” si è andato a tacere ed è rimasto il linguaggio quale unico valore e unico fatto, e fattualmente fatto. Noi siamo altro e nell’affacciarsi siamo riflessi e interferenti, un’altra storia, un’altra memoria, da sovrammettere quale continuum affermativo esperienza che non ripete, ma inventa. |